Riprendere in mano la vita

Strana sensazione, normalmente scrivo il blog, tra un appuntamento e l’altro, durante una pausa pranzo, in volo, insomma in un ritaglio di tempo di una vita che scorre velocissima senza quasi accorgermene.

Un susseguirsi di viaggi, di impegni, di doveri, di notti brevissime e di giorni infiniti. Seduta in poltrona, guardando fuori, vedo il mare, abbigliamento comodo, friulane e capelli raccolti, cerco di riprendere in mano il mio blog, sospeso per mancanza di tempo e non di voglia di raccontarmi.

Tutta questa situazione ha dell’incredibile, non penso sia il momento di fare polemiche, credo si debbano rispettare le regole, senza fare i furbi, per riprenderci la nostra libertà. Vedere la mia agenda con tutti gli appuntamenti cancellati, nessun volo aereo nel mio wallet sul mio smartphone per le prossime settimane è come se il tempo si fosse fermato, come se la vita ci volesse insegnare le priorità, la capacità di gioire di nuovo, l’apprezzare le piccole cose, la forza dei rapporti umani, la sincerità dei sentimenti, eh già, perché ne usciremo più forti ma sono ancora più certa che saremo diversi, con certezze radicate, affetti sgretolati o rafforzati, punti di vista diversi, obbiettivi concreti e soprattutto con una gran voglia di vivere, un abbraccio, un bacio, una cena con amici, un viaggio, una giornata in ufficio.

Ho fatto fatica ad adattarmi a questi ritmi, ancora oggi, mi sento in una bolla di sapone, nonostante io continui a lavorare dodici ore al giorno anche da casa, avendo un e-commerce da seguire ed un servizio clienti aperto 24/7.

Spesso mi fermo a pensare, come sarebbero stati questi giorni, se non fosse successo tutto questo, poi distolgo subito la mente e cerco vivere il presente, perché quello che questa quarantena, che io simpaticamente chiamo mysweetquarantine, vuole insegnarci è proprio imparare a vivere ogni momento ed apprezzarlo a pieno. Vorrei fare talmente tante cose che non riesco più a focalizzare quale di queste potrebbe essere la mia priorità, chi mi conosce bene sa che non amo abbracciare, paradossalmente, sarebbe la prima cosa che vorrei fare.

Abbiamo tempo per noi, è un’opportunità.

Nei momenti più difficili capisci chi sei.


Quando tutto questo sarà finito vorrei essere in grado di abbracciare chi per me è certezza, di dire ti voglio bene senza imbarazzo, di non lottare sempre con le distanze ma ammettere i mi manchi, ringraziare ad alta voce chi ha lavorato anche da lontano per Moma, di scrivere un messaggio senza pensarci troppo, sto imparando che il tempo vissuto a pieno non è mai un errore ma le cose non dette possono non avere più il tempo che avrebbero meritato.

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